Il modo di dire per un punto martin perse la cappa è molto diffuso in Italia, è probabile che lo abbiate sentito dire molte volte. Ma da dove viene questa espressione? Qual’è il significato? Da dove ha origine questo modo di dire?
Cerchiamo di dare una risposta a queste domande.
Il significato
Probabilmente molti sapranno già qual’è il significato di per un punto Martin perse la cappa ma proviamo a spiegarlo comunque.
Questo modo di dire sottolinea che, a volte, anche un errore piccolo e apparentemente insignificante o di scarsa importanza può portare a conseguenze rilevanti.
Si dice quindi quando qualcuno, nel suo agire, sta trascurando un dettaglio, magari anche piccolo, ma che potrebbe valergli la riuscita delle sue azioni.
La storia e l’origine
Il modo di dire per un punto martin perse la cappa ha una spiegazione che risale a tempi antichi, arrivando addirittura al XVI secolo.
Il famoso Martin che perse la cappa è infatti, secondo la tradizione storica, un abate del monastero di Asello.
La cappa è invece una sorta di mantello, simbolo della carica ecclesiastica ricoperta.
La tradizione racconta che Martino era un abate del monastero di Asello che, volendo abbellire la propria abbazia, decise di decorare il portale principale con una frase di benvenuto per i suoi avventori:
Porta patens esto. Nulli claudatur honesto
Che tradotto significa “La porta resti aperta. Non sia chiusa a nessun uomo onesto”.
Si narra però che durante la realizzazione dell’opera ci fu un semplice errore, dovuto probabilmente a stanchezza o distrazione. L’errore fu commesso probabilmente dall’artigiano incaricato di svolgere il lavoro, o in alcune versioni della storia dallo stesso Martino.
La frase realizzata fu quindi:
Porta patens esto nulli. Claudatur honesto
Come possiamo vedere le parole, anche nell’ordine sono sempre le stesse, ma il punto fu messo “una parola più avanti”. Purtroppo la frase che ne viene fuori ha un significato tutt’altro che di caritas cristiana.
La traduzione della frase con il punto spostato è infatti: “La porta non resti aperta per nessuno. Sia chiusa all'(uomo) onesto”.
Si narra quindi che la notizia di tale errore, e dell’apposizione di un messaggio così lontano dalla cristianità sul portale di un luogo religioso, raggiunse le alte sfere ecclesiastiche che quindi sollevarono l’abate dal suo incarico, facendogli quindi perdere la sua cappa.
Curiosità
Il modo di dire per un punto martin perse la cappa è la versione italiana della frase latina “Uno pro puncto caruit Martinus Asello” che letteralmente può essere tradotto come “Per un unico punto Martino perse Asello”. Nella versione latina quindi non si fa riferimento alla cappa ma al luogo geografico.
In francese il modo di dire è:
Pour un point Martin perdit son âne.
Ovvero “Per un punto Martin perse l’asino”. Questa diversità si deve al fatto che il termine Asellum è molto simile alla parola asellus, ovvero asinello. La somiglianza fra le parole, unita alla trasmissione prevalentemente orale, ha fatto si che con il tempo si sia affermata la versione contenente la parola di uso più comune fra le due.
Il modo di dire “per un punto Martin perse la cappa” si trova anche sull’asso di coppe delle carte da gioco trevisane.