L’espressione Perchè mi guardi e non favelli? è parte del nostro liguaggio comune, ma non molti ne conoscono la provenienza. Cerchiamo di capire da dove viene questo vecchio modo di dire.
L’origine incerta della frase Perchè mi guardi e non favelli
Cercando di risalire andando indietro nella storia alle origini di questa espressione troviamo due diverse possibilità, entrambe sembrano essere accreditate ma nessuna delle due sembra essere più accreditata dell’altra.
Michelangelo Buonarroti e il suo Mosè
La prima teoria assegna questa frase a Michelangelo Buonarroti che nella prima metà del 1500 creò la grande opera del Mosè, ancora visibile nella chiesta di San Pietro in Vincoli sul Colle Oppio.
Si dice che, a fine del lungo lavoro per completare questa grandiosa opera, Michelangelo esclamò alla statua Perchè mi guardi e non favelli? e scagliò il suo martello contro la statua colpendone il ginocchio destro. In questo caso Michelangelo riteneva la statua talmente perfetta che si stupì del fatto che non parlasse.
Giuseppe Giacosa – Una partita a scacchi
La seconda teoria più accreditata è quella che vede originare la frase dal testo dell’opera teatrale in versi “Una partita a scacchi” di Giuseppe Giacosa.
L’opera fu rappresentata per la prima volta presso l’accademia Filarmonica di Napoli il 30 aprile 1873.
In quest’opera a quanto pare Iolanda chiede a Paggio Fernando Perché mi guardi e non favelli? e Paggio Fernando risponde: “Guardo i tuoi occhi che son tanto belli”.
Conclusioni
Esistono anche attribuzioni di questa frase a Dante, ma a quanto pare non è possibile trovarne traccia nei suoi scritti.
Fra le due possibili provenienze l’unica che ha una testimonianza scritta è quella relativa al testo di Giuseppe Giacosa. Del Michelangelo infatti non ci sono a quanto pare testi scritti che confermino l’abbia pronunciata realmente, ci sono infatti opinioni che attribuiscono a Michelangelo la frase “Perché mi guardi e non parli” che pur essendo un sinonimo della frase “Perché mi guardi e non favelli” e quindi con lo stesso significato, non è la frase che stiamo cercando.
L’origine di questa frase rimane quindi incerta, possiamo decidere di credere alle leggende e attribuirla a Michelangelo o basarci solamente sull’evidenza scritta e dare la paternità a Giuseppe Giacosa.
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