Vi sarà probabilmente capitato di sentire l’espressione “buonanotte al secchio” senza sapere però il significato o la provenienza di questa strana esclamazione.
Questa frase, tipica del dialetto romanesco ma diffusa un po’ su tutto il territorio nazionale, è molto usata ma spesso non se ne conosce la provenienza.
Il significato di buonanotte al secchio è fondamentalmente quello di un’esclamazione di resa, di rassegnazione ad un fatto incompiuto.
Si può sentir dire ad esempio “faccio questo pezzo e buona notte al secchio”, per intendere che vogliamo fare una parte del lavoro e poi abbandoneremo il progetto/lavoro.
Un altro esempio potrebbe essere “Se Giovanni incontra Lucia, buonanotte al secchio!” se l’incontro fra Giovanni e Lucia potrebbe in qualche modo rovinare irreparabilmente i piani di chi pronuncia la frase.
La provenienza più accreditata di questa espressione sembra essere quella dal secchio che si utilizzava per prendere l’acqua dai pozzi nell’antichità quando non c’era l’acqua corrente.
Quando infatti la corda che serviva per issare il secchio pieno d’acqua per qualche motivo si spezzava lasciando cadere il secchio in fondo al pozzo, si poteva augurare buonanotte al secchio che sarebbe per sempre rimasto nel buio del fondo del pozzo senza possibilità di essere recuperato.
In questa spiegazione “buonanotte al secchio” sarebbe quindi un augurio da fare al secchio stesso affinché riposi in pace nelle tenebre del fondo del pozzo.
Alcune teorie fanno risalire questa espressione al vaso da notte che si usava mettere sotto al letto quando le case non erano dotate di bagno. Si usava quindi augurare buonanotte al secchio nella speranza di non doverlo utilizzare nel buio della notte e quindi dovergli solamente dire buongiorno al mattino seguente.